YELLOW FLAGS IN FISIOTERAPIA
Il termine “bandiere gialle” si riferisce ai fattori psicosociali che possono costituire ostacoli significativi al recupero. È stato dimostrato che le bandiere gialle sono fattori prognostici negativi nella pratica clinica e che affrontarli come parte dell’intervento migliora gli outcome.
Le “Yellow flags” si basano su un modello bio-psico-sociale della salute. La comunità scientifica è sempre più concorde sul fatto che la persistenza del dolore muscoloscheletrico e la disabilità del paziente non possano essere spiegate esclusivamente attraverso il modello biomedico, che si concentra principalmente sul danno biologico. Il modello bio-psico-sociale rappresenta una filosofia di pensiero più ampia, adottando un approccio multidimensionale per affrontare il dolore e la disabilità associata. Questo modello cerca risposte che vanno oltre la riduzione a un singolo fattore causale.
Le più comuni Yellow Flags in fisioterapia risultano derivare da fattori iatrogeni così come da erronee credenze e aspettative che il paziente ha riguardo la sua patologia oppure possono derivare da strategie sbagliate con cui il paziente gestisce la sua patologia, così come nello stress, in comportamenti malsani e infine nella capacità di cambiare o meno il proprio status patologico.
È requisito fondamentale del clinico conoscere le Yellow Flags dal momento che queste hanno un forte impatto sulla prognosi della patologia.
I FATTORI PSICO-SOCIALI PIÙ RILEVANTI
La depressione, l’ansia e lo stress sembrano essere i più potenti predittori della transizione da uno stato di dolore acuto a uno stato di dolore cronico.
LA CATASTROFIZZAZIONE DEL DOLORE
La catastrofizzazione corrisponde alla perdita di speranza rispetto alla possibilità di guarigione, al pensare ossessivamente alla propria patologia, ad una percezione del dolore in maniera sproporzionatamente elevata rispetto a quello che si sta realmente provando. Esiste un’associazione tra catastrofizzazione e una maggiore intensità del dolore percepito, una riduzione dei livelli di attività fisica maggiori livelli di disabilità e un maggior costo per il sistema sanitario.
KINESIOFOBIA: LA PAURA DEL MOVIMENTO
La kinesiofobia è la paura del movimento. Viene definita come una eccessiva, irrazionale e debilitante paura di svolgere un movimento fisico dovuta ad una sensazione di vulnerabilità al re-infortunio o dall’eccessiva paura di rivivere il dolore già provato. Soggetti affetti da dolore possono iniziare ad evitare di svolgere attività di vita quotidiana per paura di aumentare il loro stato di dolore.
ASPETTATIVE E CREDENZE SBAGLIATE
Tali credenze se negative possono influenzare l’esito benefico di trattamenti chirurgici, farmacologici così come possono peggiorare l’intensità del dolore percepito dal paziente, il rischio di sviluppo di dolore cronico e infine le sue capacità funzionali Le credenze sono anche il principale elemento su cui fa leva un potenziale effetto placebo e il suo contrario effetto nocebo.
SELF EFFICACY
La self efficacy infine è la percezione individuale che ognuno di noi ha relativamente alla sua capacità di raggiungere uno specifico obiettivo. Consiste dei pensieri, dei sentimenti e degli atteggiamenti che una persona mette in campo nel fronteggiare situazioni di stress e determina l’abilità con cui ogni individuo riesce o meno a superare situazioni di stress o sfide.
COME MISURARE I FATTORI PSICO-SOCIALI?
È necessario capire come misurare i fattori psico-sociali (attraverso questionari e scale di valutazione) dato il peso che questi hanno nella prognosi del paziente.
Le principali scale di valutazione sono:
· Tampa Scale of Kinesiophobia(TSK-I)
· Coping Strategies Questionnaire
· Chronic Pain Coping Inventory (CPCI)
· Fear-Avoidance Beliefs Questionnaire (FABQ-I)
· Pain Catastrophizing Scale (PCS-I)
Tutti i pazienti, sia acuti che cronici, presentano alcune bandiere gialle. La loro identificazione aiuta a prestare attenzione ai possibili problemi ed ostacoli che si frappongono ad un recupero ottimale, cercando di considerare il loro peso specifico e la loro relazione con altri fattori all’interno del trattamento. Un punteggio elevato di “yellow flags” non implica che la fisioterapia sia inappropriata, ma suggerisce che i risultati saranno più efficaci se il paziente sarà gestito con un approccio multidisciplinare.
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