NEURODINAMICA
Premessa:
Come ogni altra struttura anche le strutture neurali si devono adattare ai movimenti del corpo.
Per fare ciò sono dotate al meglio e riescono ad assolvere al loro compito effettivo, cioè la conduzione degli impulsi, anche con movimenti estremi.
Il movimento porta ad una serie di meccanismi adattivi neurali, che possono essere distinti in effetti neuromeccanici ed effetti neurofisiologici.
I cambiamenti di questa neurodinamica porta alla patodinamica.
Il sistema nervoso, che è dotato principalmente per trasmettere gli impulsi, può diventare la vera e propria fonte del dolore.
COS’È LA NEURODINAMICA?
La neurodinamica in fisioterapia è un insieme di tecniche che mirano a valutare e trattare le disfunzioni del sistema nervoso, sia centrale che periferico, attraverso la mobilizzazione dei nervi. Si concentra sul ristabilire la corretta meccanica e fisiologia nervosa, spesso compromesse da condizioni patologiche.
Il sistema nervoso è un sistema molto complesso dotato di proprietà uniche che gli permettono di trasdurre impulsi elettrici in qualsiasi momento, sia dall’encefalo ai tessuti periferici che, viceversa, dalle terminazioni nervose al sistema nervoso centrale, proprietà che vengono sfruttate nella neurodinamica.
Questa incredibile capacità è garantita da una continuità del tessuto nervoso: seppur con differenze strutturali e organizzative, ciascun nervo, radice o area cerebrale fa parte di un’unica macro-struttura che ha continue interazioni interne e con i tessuti circostanti.
PRINCIPI TEORICI
Il sistema nervoso è un’unica struttura con proprietà che gli permettono di adattarsi facilmente, in condizioni normali, al movimento, a momentanee trazioni, compressioni o insulti.
Questo avviene grazie alle proprietà elastiche e plastiche dei tessuti ma anche grazie alla capacità di scorrimento del nervo nella direzione del punto di maggiore tensione.
Sfruttando questa capacità di scorrimento del tessuto nervoso ed il movimento articolare, possiamo aumentare o diminuire la tensione a carico di un nervo.
Quando muoviamo un’articolazione, infatti, possiamo indurre un tensionamento o un accorciamento della struttura nervosa a seconda che questa passi anteriormente o posteriormente all’asse di movimento.
Proprio su questo principio si basano i test neurodinamici.
TECNICHE DI MOBILIZZAZIONE NEURODINAMICA
La neurodinamica utilizza specifiche tecniche manuali per valutare e trattare la mobilità, la tensione e la lunghezza dei nervi. Le tecniche principali includono:
Tecniche Slider: consiste nell’indurre in modo alternato un aumento di tensione ad un capo del nervo ed una diminuzione della tensione all’altro capo per permettere un vero e proprio scorrimento del tessuto nervoso.
Tecniche Tensioner: una tecnica che prevede uno ‘stretching’ del nervo attraverso un aumento della tensione da entrambi i capi, pensato inizialmente per problematiche prevalentemente intra-neurali.
CONCLUSIONI
Nonostante sia ancora un ambito da esplorare, la neurodinamica è un approccio conservativo che si è rivelato estremamente utile nella gestione delle neuropatie periferiche.
In mancanza di indicazioni precise provenienti dalla letteratura scientifica, seguendo i principi della neurodinamica e le nozioni di biomeccanica è possibile creare ed adattare gli esercizi di mobilizzazione neurale al paziente che abbiamo di fronte.
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